Uno che cammina, a cui piace esplorare, indubbiamente a cui piace farsi un giro da solo in montagna.

Così l'ho scoperta, o meglio l'ho riscoperta. Ho capito qualche anno fa che la montagna mi scuoteva come quando da bimbo camminavo tra i boschi e sui prati della Val di Scalve con mia mamma e mio zio, poi con gli amici.
Quelle emozioni le ho ritrovate andando in nuovi luoghi, con nuovi modi, con nuove persone e in nuovi tempi. Hanno esaltato il sapore primo che sentivo e così la scelta delle cime o delle vallate ha iniziato a spaziare, esaltando la fatica, il rischio, la paura e la gioia quando ero lassù.

E' proprio grazie ad una crisi che ho conosciuto in modo più maturo la montagna e non ho più voluto occuparmi solo di architettura. Poi una ragazza mora e di mare mi ha indicato un corso bellissimo, quello degli Accompagnatori di Media Montagna del Collegio lombardo delle Guide Alpine. Ed eccomi qui, che di questo lavoro ci campo con passione e soddisfazione.

Sempre facile trovarmi al telefono, a volte col fiatone, immerso in quello che la montagna mi regala. Il freddo, il sole, il vento, la pioggia, la sete, la fame, il sorriso e la compagnia, non solo quella della natura, ma anche quella delle persone che camminano con me.
Quindi sforzo, fatica, rischio e paura che sono chiamato a governare, a misurare, ad abbassare per alcuni versi e ad aumentare per altri, e a condividere con le persone e con la montagna, entrambi sempre a me più cari.

In montagna non sempre ho certezze, ma so che senza fantasia, tecnica, intuizione e metodo non si può avere successo nella professione, tantomeno nella propria crescita.